Alessandria, 3 novembre 2022 – Realizzare un “primo lotto” dell’archivio digitale delle Benedicta era l’obiettivo principale del progetto che ha ottenuto il finanziamento previsto dal bando “Storia e memoria” della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, per l’anno 2022. Nell’archivio digitale saranno raccolte diverse tipologie di fonti: testimonianze orali o videoregistrate, documenti scritti, pubblicazioni, fotografie, filmati e ogni altro materiale inerente gli episodi che hanno coinvolto il territorio di Capanne di Marcarolo e l’area compresa tra il Genovesato e il sud della Provincia di Alessandria, in particolare durante la seconda guerra mondiale e con una specifica attenzione rivolta al rastrellamento messo in atto dalle truppe tedesche e fasciste durante la settimana di Pasqua del 1944, culminato nella la più grande strage di partigiani della storia della Resistenza italiana.
Per sua natura, l’archivio digitale costituisce un work in progress al quale è difficile, se non impossibile, imporre una data di conclusione. Questo sia per una ragione concreta, legata al punto di partenza, sia per gli obiettivi stessi del lavoro che l’Associazione “Memoria della Benedicta” si propone.
La ragione concreta risiede nelle caratteristiche del materiale oggi disponibile, collocato attualmente in luoghi diversi che connesso attraverso una piattaforma comune può indicare nuovi percorsi di approfondimento e studio. Si tratta di carte, di oggetti, di testimonianze, depositate presso gli Istituti storici della Resistenza o presso altre istituzioni culturali. Altri, anche di più recente acquisizione, sono già ora direttamente nella disponibilità dell’Associazione “Memoria della Benedicta”: tutto questo insieme costituisce già oggi un patrimonio noto.
Gli obiettivi di lavoro, tuttavia, prevedono anche il progressivo recupero la messa in disponibilità per la consultazione di quelle fonti e di quei documenti che sono, invece, rimaste sempre in un ambito privato, e perciò risultano più difficili da recuperare ad una memoria pubblica.
“La realizzazione dell’archivio digitale – afferma il Presidente dell’ Associazione Memoria della Benedicta Daniele Borioli – risponde a tre principali obiettivi: la raccolta, conservazione e manutenzione della memoria, e delle fonti in cui essa si addensa, mediante le più aggiornate tecnologie e metodologie; l’espansione delle potenzialità di conoscenza storica che le fonti collocate nell’archivio digitale possono aprire a un pubblico più vasto, fatto non solo di ricercatori e specialisti ma anche di studenti e comuni cittadini; l’interazione tra la piattaforma dell’archivio digitale e altri repertori collocati in archivi digitali gestiti da altre istituzioni culturali e di ricerca. Grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, siamo riusciti a muovere il primo passo di impostazione del progetto e, ora, di accensione del motore. Abbiamo affidato questo processo a “Promemoria”, operatore specializzato in questo ambito di lavoro culturale, che ci ha anche fornito un fondamentale supporto formativo, finalizzato a mettere in condizione i collaboratori dell’Associazione di gestire la piattaforma realizzata e di procedere autonomamente alla sua implementazione. Costruire “professionalità” nello sfidante campo della raccolta, conservazione, valorizzazione e divulgazione della memoria è un obiettivo già oggi centrato: anch’esso costituente un prezioso patrimonio culturale a disposizione delle nostre comunità”.
“Promemoria” ha curato la digitalizzazione di un primo gruppo di fonti, che sono il cuore del “Fondo Armano costituito da circa cinquanta interviste inedite a testimoni diretti della strage, delle quali è in corso in questi giorni la pubblicazione sul sito e sul caveau digitale. Siamo partiti da questo generoso e prezioso lascito di don Giampiero Armano, che oltre alla rilevanza storiografica assume anche un particolare valore morale, quale testimonianza dell’impegno infaticabile e originale che egli dedicò alla vicenda della Benedicta e, al tempo stesso, al complicato lavoro di dialogo con i testimoni rimasti e con quanti erano in grado di fornire nuove informazioni.
Il risultato finale sarà un sito web sul quale saranno consultabili gli archivi della Benedicta; esso sarà corredato di strumenti interattivi adatti al coinvolgimento di pubblici anche non specialistici. Il sito consentirà anche di creare itinerari e percorsi tematici sempre aggiornati, e sarà il veicolo di informazione sul lavoro e sulle iniziative dell’Associazione “Memoria della Benedicta”.
Sarà cura dell’Associazione proporre, non appena completati gli ultimi passaggi tecnici, un’iniziativa centrata sulla presentazione del sito e sulle modalità pratiche per utilizzarlo in tutte le sue potenzialità.
Se la realizzazione, sino all’avvio di una prima fruibilità da parte del pubblico, dell’archivio digitale ha rappresentato il core business del progetto finanziato, nondimeno, sempre in forza del finanziamento ottenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ci siamo concentrati su due altri due obiettivi: promuovere il lavoro che si stava realizzando attraverso una produzione culturale/teatrale originale, presentata in anteprima la scorsa primavera, nell’ambito della rassegna “Archivissima” di Torino; avviare la costruzione di una rete di rapporti con il tessuto delle comunità locali e degli operatori che vivono e svolgono le loro attività nel territorio appenninico.
L’opera “Partigiani sempre”, composta di brani scritti e letti dallo scrittore di fama internazionale, Massimo Carlotto, e di musiche e canzoni scritte e interpretate dagli Yo Yo Mundi con Maurizio Camardi, per la regia di Velia Mantegazza, è oggi consolidata in un prodotto culturale di grandi potenzialità divulgative a livello nazionale, che fonda la propria trama proprio sull’incursione tra le fonti e le testimonianze che riguardano la vicenda della Benedicta e altri episodi cruciali di quella stagione quali la strage di Marzabotto.
“L’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – afferma il presidente, notaio Luciano Mariano – a favore dell’associazione “Memoria della Benedicta” testimonia il valore che il nostro Ente attribuisce alla conservazione del patrimonio archivistico sulla storia della Resistenza in provincia di Alessandria e alla sua divulgazione. In questo caso, il progetto dell’Associazione non si limita alla custodia delle fonti e dei documenti, ma ne cura l’incremento, raccogliendo sempre nuove testimonianze, aprendosi a nuove forme di divulgazione culturale, stabilendo contatti con altri soggetti, ma soprattutto dedicandosi a una definitiva organizzazione dei materiali sotto il profilo della utilizzabilità archivistica. In quest’ottica, la digitalizzazione dei testi e delle immagini diventa un prezioso strumento a disposizione di esperti di storia, studiosi e studenti che desiderano approfondire la materia. La collaborazione con altre associazioni del territorio che ne condividono gli interessi e la volontà di promuovere insieme ai fatti della Resistenza anche il territorio che ne è stato teatro colloca questo progetto esattamente nello spirito del bando “Storia e memoria” che anche quest’anno è stato oggetto di numerosissime richieste”.
“Per quanto riguarda invece la costruzione di una rete territoriale tra le attività della nostra Associazione e le attività di altri soggetti presenti nell’ambito pre-appenninico e appenninico – conclude il Presidente Borioli – abbiamo aperto altre due proficue collaborazioni. Quella più specificatamente storiografica in collaborazione con il “Museo della Resistenza della Valle Borbera” per il quale abbiamo finanziato la mostra interattiva dedicata alla figura dell’aviatore americano, conosciuto con il nome di battaglia “Red”, che si trovò a vivere parte della propria esperienza bellica nelle nostre vallate. Quella maggiormente legata all’obiettivo di inserire il lavoro sulla storia nel contesto più ampio dei progetti e delle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale insistenti sul territorio: a questo scopo abbiamo avviato la collaborazione con l’Associazione “Oltregiogo”, che auspichiamo possa crescere negli anni. Mentre dal rapporto che abbiamo cominciato a profilare con Alexala, dovrebbe scaturire un positivo intreccio tra l’attività culturale finalizzata e quella dedicata invece alla promozione e valorizzazione di un territorio di grandissimo pregio culturale, paesaggistico e ambientale, le cui comunità, così duramente colpite durante l’occupazione tedesca, meritano oggi di avere restituita una possibilità di futuro, legata a un turismo culturale e green, che può conoscere in quelle vallate appenniniche importanti dinamiche di sviluppo”.