La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, aderendo all’invito che le è pervenuto da un gruppo di soggetti culturali guidato dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, dalla Società di Storia Arte e Archeologia per le province di Alessandria e Asti, e dall’Archivio di Stato di Alessandria, con il coordinamento scientifico del prof. Guido Ratti, e la collaborazione del dott. Roberto Livraghi, si è impegnata nel sostenere un progetto di eventi e di appuntamenti che svolgerà, compatibilmente con i limiti impostici dalle misure anti-pandemia, nel corso di tutto l’anno 2021.
Hanno aderito al progetto diversi enti locali, tra cui in primo luogo la Provincia di Alessandria e i Comuni di Alessandria e Acqui Terme, insieme a un nutrito gruppo di istituzioni della cultura del nostro territorio: Accademia Urbense – Ovada; Amici del Plana – Alessandria; Associazione Cultura e Sviluppo – Alessandria; Biblioteca Civica “Francesca Calvo” – Alessandria; Centro di Cultura di Alessandria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Città Futura – Alessandria; Cittadella 1728 – Alessandria; Comitato di Alessandria dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Comitato di Novara Verbano Cusio Ossola dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Conservatorio “Antonio Vivaldi” – Alessandria; Fondazione Francesca e Pietro Robotti d’Italia – Fubine; Istituto per la Storia della Resistenza di Biella-Vercelli-Valsesia; Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola; Museo Etnografico “C’era una volta” – Alessandria; Novi nostra – In Novitate – Novi Ligure; Società Alessandrina di Italianistica – Alessandria; Università del Piemonte Orientale – DIGSPES.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha partecipato con grande interesse al programma di studi messo a punto in occasione della rievocazione dei moti del 1821 che rappresentano una pietra miliare nella storia del nostro Paese e l’inizio di un nuovo capitolo della storia europea. In questo contesto, il ruolo di Alessandria e della sua Cittadella è stato fondamentale e anche Palatium Vetus, sede dell’ente, è stato teatro di quegli avvenimenti storici: da residenza del governatore sabaudo a sede del nuovo governo provvisorio della città. Giorni di grande fermento che hanno interessato tutto l’Alessandrino e numerose province del Piemonte attraversate dal fremito della Costituzione. Anche se spesso sottovalutata da letture in chiave prevalentemente locale, l’importanza di questo moto è dovuta non tanto al suo carattere monarchico costituzionale più che rivoluzionario, quanto alla sua dimensione internazionale. Partita dal mondo settario carbonaro all’inizio del 1820 dalla penisola iberica, dopo aver contagiato l’Italia meridionale, l’insurrezione per la costituzione è approdata infine in Piemonte cumulando sconfitta dopo sconfitta principalmente ad opera dell’intervento austriaco.
Centralità ed importanza strategica di Alessandria sancita dal messaggio pervenuto all’apertura dei lavori dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha dichiarato “Alessandria fu luogo dell’inizio: il programma di studi promosso, in occasione del duecentesimo anniversario dell’avvio della “revolution piemontaise”….., coincide proprio con il 10 marzo, giorno in cui per la prima volta il tricolore venne issato sulla Cittadella”.
Dopo l’incontro di marzo, il perdurare della pandemia aveva rallentato il proseguimento dei lavori, e purtroppo alla fine di settembre si è verificata la scomparsa di Guido Ratti.
L’ Isral con la Società di Storia Arte e Archeologia e gli altri sostenitori del progetto, hanno pertanto proposto di proseguire, verosimilmente solo in parte, il percorso iniziato il 10 marzo con la prima sessione scientifica prevista dal progetto: Cittadella e città: il tricolore per l’Italia. In memoria di Guido Ratti, che si è tenuta il 26 novembre scorso nella Sala del Broletto della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il luogo in cui il professor Ratti ha tenuto il suo ultimo intervento pubblico.
Il convegno ha registrato la partecipazione di studiose e studiosi dell’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, della Società di Storia Arte e Archelogia delle province di Alessandria e Asti, dell’Università della Val d’Aosta, dell’Università e del Politecnico di Torino.