I risultati di chirurgia robotica nel primo anno di attività
Grazie all’importante donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (circa due milioni e mezzo di euro) l’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo ha potuto acquisire il robot chirurgico, inaugurato nel maggio del 2010, con l’intitolazione del blocco operatorio a Gianfranco Pittatore, e sviluppare una serie di attività che qualificano il servizio reso ai pazienti delle province di Alessandria e Asti.
Dopo la formalizzazione, la gara europea, il collaudo, nel marzo 2010 ha preso nuovamente avvio l’attività robotica, con l’introduzione del nuovo robot daVinci SiHD, strumento altamente innovativo, che ha permesso al Dipartimento chirurgico dell’Azienda Ospedaliera di collocarsi come punto di riferimento di alto livello di specializzazione.
L’equipe medico-infermieristica coordinata dal direttore del Dipartimento Chirurgico dr. Giuseppe Spinoglio, ha maturato una formazione specifica in questa chirurgia, realizzando una attività di grande rilievo, anche in collaborazione con il Direttore dell’Urologia dr. Riccardo Cevoli: in poco più di un anno sono stati effettuati complessivamente 198 interventi in robotica, di cui 138 di chirurgia colorettale e 60 di chirurgia urologica.
In particolare la chirurgia rettale è stata oggetto di relazioni presentate da parte del dr. Spinoglio e dei suoi collaboratori, in ambito nazionale nella sede delle maggiori società chirurgiche italiane, universitarie ed ospedaliere (congressi ACOI, SIC, SIUCP per citarne alcuni) ed in sede internazionale, con la partecipazione ai maggiori congressi mondiali.
Tra febbraio e marzo state effettuate le prime venti colecistectomie single access robotiche nel mondo dopo adeguato training del dr. Spinoglio e del dr. Lenti presso l’IRCAD di Strasburgo a scopo propedeutico: si tratta di una tecnica che coniuga la possibilità di effettuare una colecistectomia con un solo accesso ombelicale, a differenza degli usuali quattro buchi della tecnica laparoscopica, con la precisione e sicurezza dell’approccio robotico.