Alessandria, 8 novembre 2021 – Un eccezionale dipinto su tavola del primo Cinquecento impreziosisce le collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Raffigura San Gregorio Magno in vesti papali, ed era in origine lo scomparto di un polittico. Lo dipinse, facendo largo ricorso all’oro per il fondo e dimostrando una grande sensibilità per le perle e le gemme, Defendente Ferrari da Chivasso (1490 ? -1540), allievo di Martino Spanzotti e protagonista del pieno Rinascimento in Piemonte.

Non si conosce la provenienza originaria dell’opera, acquistata a Vienna presso la casa d’aste Dorotheum. Ma tali e tante sono le somiglianze di tecnica, stile e iconografia con il Sant’Agostino già posseduto dalla Fondazione, e anch’esso attribuito a Defendente, da legittimare un acquisto che arricchisce non poco la conoscenza dell’arte in Piemonte in quella che fu una vera epoca d’oro della sua storia, come ha dimostrato anche la recente mostra Alessandria scolpita.

Il Sant’Agostino e il San Gregorio appartenevano verosimilmente allo stesso polittico, di cui rappresentano i soli brani finora riconosciuti. Vederli uno accanto all’altro costituisce dunque un’occasione imperdibile per ragionare sull’attribuzione e soprattutto per cogliere i passaggi preziosi e delicati attraverso i quali la pittura dell’artista trascolorava dal gotico alla modernità.

Per questo la Fondazione offre una rara mostra-dossier fatta di due sole opere, in cui i capolavori saranno messi a confronto nello spazio espositivo al piano terreno del Broletto, a partire da sabato 20 novembre. L’ingresso libero permetterà anche di visitare la quadreria della Fondazione, che presenta una selezione delle opere più rappresentative dell’Ottocento e del Novecento. Ma se gli ultimi due secoli e il territorio alessandrino sono tradizionalmente al centro della politica culturale della Fondazione, un’oculata campagna di acquisizioni, tuttora in corso, è volta a rappresentare anche l’arte in Piemonte dal Quattrocento al Settecento, da Giovanni Mazone al Moncalvo, da Giuseppe Vermiglio a Pierfrancesco Guala, da Bernardino Lanino, appunto, a Defendente Ferrari.

L’inaugurazione della mostra (ore 17,30) sarà preceduta da un seminario aperto a tutti (ore 15), dal titolo Il senso di Defendente per l’altro Rinascimento: il mondo raccontato dalla pittura del Ferrari sarà discusso da tre specialisti di arte italiana tra Medioevo e Rinascimento come Simone Baiocco, conservatore dei Musei Civici di Palazzo Madama a Torino, Massimiliano Caldera, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, e Fulvio Cervini, ordinario di Storia dell’arte medievale all’Università di Firenze.

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